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Monsanto si trova nella parte centro – occidentale di una delle zone più belle d’Italia.
L’azienda prende nome dal paesino non molto distante dal castello.
È stata acquistata nel 1952 dalla famiglia Bianchi che a cominciare da Aldo si tramanda di generazione passando da Fabrizio e dopodiché è la figlia Laura a prendere in mano le redini.
Il 1962 fu l’anno di inizio di vinificazione è proprio Fabrizio fu Uno dei pionieri in assoluto poiché fu Il primo a produrre un cru da un singolo vigneto separando le uve del vitigno il Poggio.
Nel 1976 fu il primo a piantare Chardonnay e cab Sauvignon, che però non viene usato nel Chianti classico.
Il Chianti e principalmente sangiovese, con un po’ dì colorino e canaiolo.

L’azienda è composta da 72 ettari di vigneto circondati da 150 di bosco il cui permette di avere la certificazione carbon free, quindi a basso impatto.
Un’altro punto a favore e che è Una zona dove l’acqua non manca mai poiché sono presenti delle falde acquifere sottostanti.
Il terreno e un Terreno abbastanza roccioso che da molta mineralita al vino e La presenza di galestro, roccia di natura scistosa, dona ai vini dell’azienda un carattere deciso e una considerevole profondità.
I vigneti, posti tra i 280 e 320 metri di altitudine, beneficiano di un microclima che permette soprattutto al Sangiovese di maturare in maniera bilanciata e costante nella maggior parte delle annate, senza risentire di particolari anticipazioni date dal riscaldamento climatico globale

Vigna storica il Poggio (1962)
6 ettari, esposta a nord,
La zona esposta è molto ventilata ma essendo sui 300m circa è cmq soggetta ad una maturazione veloce

La capienza della cantina e 30% più grande della potenziale produzione dell’azienda.
Gia nei primi anni ’70 si diede inizio all’utilizzo di fermentini in acciaio in sostituzione di quelli in legno, dove il controllo delle temperature era molto più difficile. Negli stessi anni si passò dall’utilizzo delle botti di castagno a quelle di rovere di Slavonia, con tannini più dolci e meno aggressivi.

Un tunnel lungo 300 m porta dalla cantina di vinificazione alla cantina storica sotto il castello.
Una bella sfida poiché ci è voluto 6 anni per costruirla.
E Interamente fatta a mano con le pietre in eccesso dei terreni circostanti, il galestro, rimosse appunto dai vigneti stessi.
Una tecnica medievale delle centine in legno per dar forma ad un lunghissimo e suggestivo arco etrusco ribassato.
La cantina storica contiene 150000 bottiglie dal 1962 ad oggi , e racchiudono I’m più grande archivio di annate storiche del Chianti Classico a partire dal 1962, anno della prima vendemmia e della nascita del primo cru di Chianti Classico.

Tra la vasta gamma dei vini dell’azienda la riserva e il vino più prodotto ed è anche stata la prima riserva ad essere stata venduta in America.