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Al giorno d’oggi si sente spesso parlare di Super Tuscan ma non tutti sanno cosa significhi realmente tale denominazione.

I Super Tuscan possono quindi essere definiti come vini rossi toscani di grande pregio realizzati appunto in Toscana ma che non possono esser definiti DOCG e che, volontariamente, vengono prodotti senza rispettare alcune delle rigide norme contenute nei disciplinari di produzione, soprattutto quelli del Chianti e del Chianti Classico. Proprio per questo non rientrano in alcuna Denominazione. 

Introdotti negli anni ‘70 del secolo scorso, hanno presto raggiunto, grazie alla loro qualità, un notevole successo internazionale. Ecco la loro storia e le loro particolari caratteristiche.

Qual è la storia dei Super Tuscan

La storia dei Super Tuscan ha un’origine molto antica: sembra infatti che il barone Bettino Ricasoli nel 1872 avesse fissato la formula del Chianti Classico, caratterizzato per il 70% da uva Sangiovese e la parte rimanente da uva Malvasia e Canaiolo. Successivamente, intorno agli anni Sessanta del Novecento, in Toscana alcuni produttori di vini non erano molto contenti nel doversi attenere alle rigide regole del Chianti Classico che dovevano però seguire affinché il vino da loro realizzato potesse ottenere la certificazione DOC (Denominazione di Origine Controllata). A questo punto il marchese Incisa della Rocchetta scelse per primo di rompere le regole e di non limitarsi per la produzione del proprio vino. Pertanto, aiutato da Giacomo Tachis (importante enologo del tempo), decise di tentare una nuova strada producendo il Sassicaia, che si può definire come il primo antenato dei Super Tuscan.

Dal Sassicaia ai Super Tuscan: la nascita dei vini rossi non DOCG

Il terreno su cui veniva prodotto il Sassicaia non era certamente idoneo all’utilizzo dell’uva Sangiovese, mentre era perfetto per la coltivazione di un tipo di uva internazionale come quella Cabernet Sauvignon o Cabernet Franc. Con l’utilizzo di queste uve il marchese poteva realizzare dei vini rossi di ottima qualità: per tale ragione il marchese contrappose un nuovo tipo di vino toscano al Chianti Classico. In tal modo sfruttò le caratteristiche del suo terreno abbandonando l’idea di utilizzare il Sangiovese. Con la produzione del Sassicaia anche gli altri produttori di vini si discostarono dalla tradizione cominciando a produrre in modo autonomo. Il primo vero vino che può essere classificato come Super Tuscan è senz’altro il Tignanello, prodotto dal marchese Antinori che decise di unire al classico Sangiovese anche il Cabernet Sauvignon. Naturalmente tali vini non ricevevano la denominazione DOC ma venivano presentati come semplici vini da tavola.

Super Tuscan: dalle origini a oggi

Con il passare degli anni in Italia venne introdotta la denominazione IGT ovvero Indicazione Geografica Tipica, in cui rientrarono molti Super Tuscan. Da questo momento in poi tali vini cominciarono a diffondersi all’estero più che in Italia, in particolar modo negli Stati Uniti. È proprio in tale luogo infatti che questi particolari vini toscani ottennero la denominazione di Super Tuscan, probabilmente grazie al critico di vini Robert Parker. Oggigiorno invece con questo nome vengono classificati quei vini che usano uve provenienti dall’area francese di Bordeaux come ad esempio il Merlot, il Syrah e il Cabernet. Essi sono anche definiti vini dal taglio bordolese proprio grazie alla provenienza delle uve con i quali vengono realizzati. Non tutti sanno però che ci sono anche dei vini rossi Super Tuscan che sono realizzati completamente con il Sangiovese, come ad esempio il Flaccianello.

Naturalmente quando si parla di Super Tuscan non bisogna intendere tutti quei vini che non utilizzano il Sangiovese nella propria produzione ma altri tipi di uva proveniente da diversi territori. Ogni vino infatti presenta delle proprie caratteristiche e peculiarità: quelle che distinguono i vini rossi Super Tuscan sono senza dubbio la corposità, il fatto di essere ben strutturati e la longevità.

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